mercoledì 30 ottobre 2013

La media del pollo di Trilussa applicata a Super Farmer


La media del pollo Trilussa spiega che, grazie alla statistica, se io mangio due polli e tu invece nessuno, in realtà ne abbiamo mangiato uno a testa (anche se al lato pratico io mi sono strafogato e tu sei stato a stecchetto).
Qualche giorno fa sono venuti a casa nostra degli amici con figli, e dopo un'interessante teglia di lasagne con polpette (inventate sul momento visto che avevo due pacchi di lasagne in frigo e sul fornello una pentolata di polpette di mia madre da far fuori....mia madre, come tutte le buone madri, è sempre convinta che non mangi abbastanza e non viene a trovarmi senza una pentola\teglia delle dimensioni di un pentolone da sabba delle streghe, piena di qualche cosa) ... dicevo... dopo la lasagnata borderline, un paio di bottiglie di birra Ichnusa, della crostata e i caffè di rito, abbiamo tirato fuori Super Farmer.
Le bambine ci hanno raggiunto al tavolo e abbiamo cominciato.
(naturalmente abbiamo tirato fuori Super Farmer proprio per giocare con le bambine, sia chiaro, io ero già pronto a estrarre Pandemia dal cilindro).
Se sapete come funziona Super Farmer saprete che bisogna tirare due dadi da 12 facce e moltiplicare gli animaletti. Ogni dado ha 11 facce "buone", che producono gli animaletti, e 1 faccia "malus", che produce una volpe (o un lupo) che si pappa tutto.
Beh, mia figlia è riuscita inanellare una serie di colpi di sfiga che ha dell'incredibile: ha tirato il dado e fatto "volpe" per 6 volte consecutive.
Che tradotto in soldoni significa tirare 6 volte un dado da 12 e beccare consecutivamente il 12 per tutte e 6 le volte.
A onor del vero la piccola ha fatto buon viso a cattivo gioco e non ha rosicato (complice anche il fatto di averla imbonita dandole in affidamento il cane grande di Super Farmer, che lei ha battezzato "Teresio").
Sono un giocatore e ho un lungo passato da tappatore di terre di Magic, quindi sono abituato alle serate in cui la sfiga ti sale sulla schiena come una scimmietta del Borneo. Ma quella sera, andando a letto, continuavo a chiedendomi quante probabilità ci fossero di beccare il 12 per 6 volte di fila.
Ho scritto ad un amico, l'unica persona che conosca che ha davvero coronato il sogno che avevamo tutti da bambini, ossia diventare uno scienziato. Gli ho raccontato l'episodio e chiesto lumi statistici.
Ecco la sua risposta.

Per quanto riguarda la tua domanda, la risposta e' 
P = (1/12) ^ 6 = 0.0000335% o una probabilita' su 2.985.948 !
Gli eventi sono indipendenti quindi e' il prodotto di ciascun evento 1/12 * 1/12 * ... * 1/12
Ora, se tu mi dicessi: "Guarda che faccio volpe 6 volte di fila", tiri il dado 6 volte e fai volpe 6 volte, io metterei la mano sul fuoco che il dado e truccato o c'e' qualche trucco. Ma che, in un qualche gioco, in qualche momento nello spazio e nel tempo avvenga un evento rarissimo, non e' da escludere.
E' come dire: se riesci a prevedere i numeri dell'enalotto il giorno prima che escano sono disposto a credere che tu abbia poteri paranormali o che sappia viaggiare nel tempo, ma il fatto che QUALCUNO faccia 6 al superenalotto non mi fa passare simili pensieri per la testa.
Siamo portati a notare eventi speciali, ma 6 volpi di fila sono "attese" ogni 2985948 lanci di dadi a SuperFarm.  Fatti da chiunque nel mondo. Sfiga sia successo a tua figlia ;). Ma ci sono eventi rari di vera sfiga con effetti molto piu' nefasti, quindi bene che le sia successo solo un 6 volpi a superfarm ;)

Per la media del pollo, dall'altra parte del Mondo ci sarà una bambina che tirando il dado farà uscire 6 volte "mucca"... finendo Super Farmer nei primi 10 minuti.
Un mito!

martedì 29 ottobre 2013

Intro: la barba dentro la scatola

A scanso di equivoci: quello nella foto in alto sono io. Anzi la mia barba.
Ricordo di aver letto l’ uomo è costituito per il 60% da acqua. Beh, io sono costituito per il 60% da barba.
Nel resto della scatola c’è componentistica vecchia di 40 anni: un manuale scritto a tentativi, una plancia non proprio piatta anzi decisamente sporgente, worker perennemente piazzato sulla casella azione: “Aggiusta computer -> paghi una rata del mutuo” , e una manciata di cubetti Passione.
I cubetti Passione sono molto più preziosi dei cubetti Legno e Pietra: puoi spenderli in mille modi diversi e non devi neanche raccoglierli.
Ma torniamo alla plancia di gioco, implementata a grigliate di carne, fra espansioni di bagna cauda e Nebbiolo d’Alba. Sulla plancia è montato un uomo (una pasta d'uomo) e la sua barba. Poche e semplici le regole che governano questo filler da sabato sera post pizza. 
E' così che mi intendo.
Perché fra lavoro, code in tangenziale e una bellissima figlia di 5 anni con la quale disegnare Bulbasaur e Charmander da appendere alla porta, il tempo che rimane è quello che è. Quindi il tempo dei board games è tempo rubato, ritagliato, trafugato, il più delle volte il sabato sera post pizza con gli amici.
Altra cosa, giusto per buttar giù un minimo di buone intenzioni. Oltre alle immancabili impressioni su questo e quell’altro titolo e a bislacchi editoriali da player della domenica, cercherò di scrivere quello che mi piace davvero, ossia quello che accade ATTORNO ai board games, MENTRE il dado rotola sul tavolo. Sui blog e sui forum che seguo, e che apprezzo, non fraintendemi, leggo sempre precisissimi unboxing, dettagliatissime descrizioni della componentistica, dotte disquisizioni su motori di gioco e citazioni incrociate fra i titoli. Ma vorrei sentire anche raccontare quello che accade MENTRE si gioca: le risate, gli sfottò, chi beve un secondo caffè perché quella stessa giornata ha passato 8 ore a caricare vasetti di yogurt nella corsia frigo della Coop, chi butta giù grappa fra una zampata e l’altra di King of Tokyo commentando “E 'mo Gigazaur vi sparecchia il culo”, chi sgranocchia noci riempiendo il tabellone di gusci fra le imprecazioni degli altri giocatori.
Ah: per quanto possibile cercherò di usare per il blog solo materiale mio (se e quando capiterà diversamente lo specificherò). I testi saranno miei e le immagini anche. E questo non perchè pensi di produrre chissà quali sarkazzo concetti, ma più semplicemente perchè scriverò dei giochi ai quali gioco e se ce li ho fotografarli non mi costa nulla. Quindi abbiate un po' di indulgenza per le foto non proprio nitide scattate col cellulare di sera, sul tavolo della cucina (allungato, per l'occasione, con una tavola di legno pieghevole). 

Insomma: le buone intenzioni ci sono.
E' anche vero che, come ripete spesso mia moglie, io tendo a essere inaffidabile.
Sarà un lancio di dadi aspettando il 6.
Anche questa volta.